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Mi sono sentita dire molto spesso che per essere più creativi bisogna ossigenare il cervello, organizzare delle gite fuori porta, allenare il pensiero laterale e non farsi inghiottire dalla routine.
Be io mi sono presa una pausa, dopo un periodo davvero complicato ho messo in pausa, tre giorni, andando ad uno dei convegni di lavoro più divertenti dell’anno.

WMF 2017

6000 Presenze giornaliere, oltre 200 speaker e un clima di entusiasmo generale.
E’ il primo evento di questa portata a cui partecipo. Gli organizzatori hanno scelto un weekend di fine giugno, un weekend caldo e perfetto per organizzare anche una festa in spiaggia. Sì, perché il WMF17 non è solo formazione, non è solo network, non è solo lavoro.

Web Marketing Festival Rimini

Sto imparando ad amare sempre di più questo settore, più persone conoscono più apprezzo questo vasto digital-world. E’ un mondo fatto di giovani, un mondo che stiamo formando noi (mi ci metto in mezzo anche io, peccando un po’ di immodestia!). E’ una corsa continua ed è un settore in cui vengono premiate le competenze, nessuno ti regala nulla.
Chi cresce è perché è bravo davvero.

[Non voglio parlare delle eccezioni, ci sono in tutti i settori e per una volta vorrei far vedere l’impegno che c’è dietro, senza gettare le nostre passioni all’aria per colpa di pochi che se ne approfittano.]

Probabilmente questo è uno degli aspetti che preferisco, la meritocrazia.
Se gli strumenti non li sai usare, non cresci.
Se non studi, se non sperimenti, se non pratichi, non cresci.

Il successo non è automatico, il successo va conquistato, ma si può raggiungere davvero.

E sapete qual è un altro aspetto interessantissimo di questo mondo e delle persone che ci lavorano? Che anche i miti, quelli che segui su tutti i canali, quelli di cui hai letto tutti gli articoli o visto tutti i video, o ascoltato tutti i podcast; quelli che vai ad ascoltare a tutti gli eventi; quelli di cui compri i corsi online.. ecco anche loro, restano persone normali. Sono persone che ti guardano negli occhi, ti salutano e sono disponibili ad ascoltarti.

No, non sono dei santi o degli eroi! Ma sono persone che sanno cosa significa partire da zero e raggiungere risultati importanti grazie alla passione e allo studio. Sono persone che non ti direbbero mai “non puoi farlo” ma che ti incoraggerebbero con un “esercitati e studia finché ci riesci”. E secondo me è un’aspetto bellissimo.

La condivisione non la mettiamo solamente nei socialmedia, non professiamo la comunicazione rimanendo seduti dietro i nostri computer, ma ci buttiamo nella mischia. Ci mettiamo la faccia, la paura di sbagliare e la paura di essere noi stessi. Abbiamo scelto di abbattere ogni barriera, e lo abbiamo fatto senza deciderlo, ci siamo trovati in un ambiente dove nel pomeriggio ti trovi ad ascoltare un intervento di un CEO di un’importante StartUp che tiene la platea attenta e alla sera ti ritrovi senza scarpe, in spiaggia con un cocktail in mano ad ascoltare musica e chiacchierare di viaggi con la stessa persona che ascoltavi rapita poche ore prima.

web marketing festival beach party

Questo mondo ti mette a dura prova, non solo in questo campo, ma ciò che vedo, personalmente, è che essere se stessi e mettersi in gioco porta sempre ad una crescita verticale.

Una delle cose che mi diverte moltissimo durante questi eventi è seguire il live tweeting dei partecipanti. E’ un modo per poter conoscere diversi punti di vista, una condivisione istantanea di un momento, senza pensarci troppo, trasmettendo solamente le nostre sensazioni, qualcosa che ci colpisce.

Web Marketing Festival, Rimini

Il Web Marketing Festival di Rimini è stato un momento di scambio. Personalmente, devo essere onesta, preferisco gli eventi più piccoli e settorializzati, diciamo più specifici, quelli che somigliano di più a dei corsi di formazione. Molto dipende da cosa vi aspettate di ottenere da eventi di questo tipo, il WMF17 è stata un’ottima palestra per comprendere con che tipo di persone vorrei lavorare, per vedere/ascoltare/conoscere professionisti di diversi settori (e commerce, social media, content marketing, branding ecc..) e poter comprendere meglio come i diversi reparti dovrebbero interagire tra loro.

Web Marketing Festival, Rimini

 

Sono già uscite la date per l’edizione del prossimo anno, 21-22-23 giugno 2018, un giorno in più rispetto all’edizione di quest’anno!

Sì, c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi.
Sì, c’è sempre qualcuno che fa più fatica di noi.

Si, però c’è un momento in cui una persona ha bisogno di darsi la carica e rendersi conto di quello che ha e di quello che sta facendo, senza pensare sempre a chi sta peggio.

Perché ad un certo punto si rischia di farsi inghiottire dalla quotidianità e di farsi abbattere dalle difficoltà, senza fermarsi un minuto a pensare a come funziona la propria vita e a quanto si sta mettendo in gioco, o facendolo nel modo più negativo possibile.

Quando mi trovo davanti ad un ostacolo molto alto e difficile da superare in ambito lavorativo, inconsciamente sminuisco io stessa le altre difficoltà.. quelle della casa, della famiglia, degli amici, dello studio, delle consegne, degli esami..
Poi però, quando mi trovo a dover affrontare un esame, la situazione si ribalta.

Gli ultimi 3 anni mi hanno insegnato tante di quelle cose che non saprei nemmeno da dove iniziare a scriverle. La prima, anche se è un insegnamento che ancora non sono riuscita a fare mio (ma diciamo che ci sto lavorando) è imparare a misurarmi. Ciò significa imparare a capire quanto e in cosa sono brava. Significa accettare di essere un’incapace in alcune mansioni e molto brava in altre. Significa comprendere fino a che punto ci si può spingere e quali sono i propri limiti.

Un’altra cosa che negli ultimi anni sto cercando di fare mia è il rapportarsi con persone di ogni età e riuscire sempre ad essere sé stessi.

Cerco di spiegarmi meglio: negli ultimi 3 anni ho frequentato l’università. Ho iniziato tardi, o meglio ho re-iniziato. Lavoravo già ad alcuni anni e da qualche mese avevo aperto una mia attività, ma mi mancava qualcosa. Ho sempre avuto bisogno di circondarmi di tante cose da fare, e sono sempre stata autodidatta nello studio, ma sentivo il bisogno di crescere e di far crescere la mia mente. Tre anni fa si è presentata l’occasione, grazie anche alle persone a me vicine che mi hanno sostenuta e aiutata nel lavoro. Perché vi racconto questo? Perché questa scelta ha condizionato tutto il mio tempo e il mio percorso. E il mio modo di vedere me stessa è radicalmente cambiato.
Le mie giornate rivelavano diverse sfaccettature del mio carattere.. altro che doppie personalità, personalità multiple!

Mi trovavo la mattina a cercare di capire come vestirmi, come fa ogni donna.. solo che il mio problema era capire come poter adeguare il mio abbigliamento per le lezioni universitarie all’importante appuntamento di lavoro che mi aspettava subito dopo. Passavo da discorsi con ragazzi di qualche anno più piccoli di me, a discussioni di lavoro con adulti (che troppo spesso si credono) arrivati e importanti. Finivo lezione e mi ritrovavo a relazionarmi con clienti che sgranavano gli occhi al mio arrivo con (ad esempio) lo zaino e qualche disegno in mano.
Devo ammettere che non è stato facile, forse perché finivo con il non sentirmi adeguata in nessuna delle situazioni in cui mi ritrovavo, un ibrido mal riuscito. Ma dover affrontare queste dinamiche mi ha insegnato a capire di più, di me stessa, delle persone e di come riuscire a leggerle.

Questo percorso di studio mi ha indirizzata e mi ha fatto capire cosa voglio diventare e come voglio lavorare, mi è servito soprattutto perché, purtroppo, non sono mai stata una di quelle ragazze con le idee chiare fin da bambina.
Io da bambina volevo fare la maestra d’asilo! Ditemi voi cosa può azzeccarci questo con l’architettura, il design e il marketing.

Quindi dicevo, bisogna imparare anche a dare valore a noi stessi. Senza presunzione e senza peccare di immodestia, ma bisogna riconoscere chi siamo e come siamo arrivati ad essere qui. Ci serve, per non farci abbattere nei momenti in cui questa vita sembra porci davanti solo buche da saltare.

E sapete cosa viene più facile e automatico quando impariamo a misurare noi stessi? Misurare gli altri.
Quando iniziamo questo “esercizio” di ascolto e comprensione di noi stessi, e piano piano diventiamo più sicuri dei nostri mezzi e dei nostri limiti, riusciamo ad essere molto più predisposti all’ascolto. Riusciamo ad andare oltre la superficie, per tentare di calarci nella realtà del nostro interlocutore e capire davvero quello che ci sta dicendo.
E’ un’aspetto che va allenato, sia riguardo noi stessi che riguardo l’ascolto di altre persone, ma può davvero servire in certe situazioni.

saper ascoltare

Riassumendo in poche parole: dobbiamo ascoltare per capire, non per rispondere.

Questo concetto chi studia la comunicazione sicuramente l’ha ben stampato in mente, ma aver studiato e sapere le nozioni teoriche non significa automaticamente saperle mettere in pratica. Il nostro primo biglietto da visita, il nostro primo oggetto del portfolio, il nostro primo caso.. siamo noi stessi. Più riusciamo a capirci e a lavorare su di noi, più riusciremo a lavorare con gli altri.

E’ un po’ come nelle relazioni sentimentali: non si può essere in due se prima non si sta bene con se stessi.

Per chi non lo sapesse, i Visual Storytelling Days sono due giorni di interventi e confronti con alcuni tra i maggiori esperti del settore Web Marketing e comunicazione digitale, organizzati da Studio Samo a Milano lo scorso weekend, venerdì 26 e sabato 27 maggio.

Sono stati due giorni molto intensi, un concentrato non solo di informazioni, ma anche di emozioni. Sì perché per me era il primo evento di questo tipo, in sala erano presenti più di 600 persone, molte delle quali rappresentavano per me personaggi conosciuti e seguiti solo al di là dello schermo.

Ma partiamo dall’inizio.

Vi racconto i miei Visual Storytelling Days

L’organizzazione dell’evento è stata impeccabile e il presentatore, Jacopo Matteuzzi fondatore di Studio Samo, è riuscito a mantenere tempistiche e interventi sempre il regola, dimostrando, se ce ne fosse bisogno, la sua professionalità.

Tutto l’evento prevedeva relatori di grande spessore, che hanno spiegato l’utilizzo e l’importanza del Visual Storytelling nei loro settori. Erano presenti personalità di spicco come Carlotta Silvestrin, Valentina Tanzillo, Cristiano Carriero, Nicola Carmigiani e Valentina Vellucci, tutti nomi importanti che, se non conoscete, vi consiglio seguire per rimanere informati e aggiornati, ma che vi consiglio anche di Studiare, per capire come loro si relazionano e si presentano, troverete spunti sicuramente utili anche a voi.

Alcuni di loro, mio demerito, non li conoscevo, e sono rimasta piacevolmente sorpresa. Tra i nomi che non conoscevo spiccano quello di Valentina Falcinelli, Copywriter e fondatrice di pennamontata, che con il suo intervento sull’importanza delle parole mi ha introdotta ad un modo diverso di vedere il mondo del Copy; e quello di Moreno Scorpioni, responsabile Digital Marketing di Rizzoli e Social Media Manager di Sendabox,un grandissimo oratore che è riuscito a catturare l’attenzione di tutta la sala, carismatico, divertente e competente, con una proprietà di linguaggio invidiabile.

Visual storytelling Days, creatività e comunicazione

Una delle cose che più mi sono piaciute di questo evento riguarda la sincerità delle persone. Non c’era presunzione di saperne più degli altri, nessuno si è mai mostrato saccente o arrogante. Eravamo tutti con la mente e le braccia aperte, pronti condividere e ad apprendere. Questo tipo di atteggiamento è l’unico modo per riuscire crescere in questo settore, ma non solo. La condivisione al giorno d’oggi può solamente aiutare a sentirsi più completi, come professionisti e come persone, purtroppo però non è sempre facile da trovare nel prossimo.

Per due giorni abbiamo parlato, riassumendo molto (ma molto) brevemente, di come raccontare al meglio le aziende per riuscire a trasmettere i loro valori e accompagnarle verso i loro obiettivi, utilizzando le loro peculiarità per raccontare delle storie che coinvolgano il cliente e gli permettano di immedesimarsi nel racconto.

Strategia e creatività

Questi due aspetti, il parlare di storie e l’apertura mentale e professionale delle persone presenti all’evento mi hanno davvero colpita in positivo. Mi fanno sperare che creando il giusto network di persone si possa realmente crescere insieme, pur lavorando nello stesso settore ed essendo distanti chilometri, infondo il bello del nostro lavoro (parlo per me, da Freelance) è anche quello di poter collaborare a distanza e poter lavorare dove noi scegliamo di volerlo fare.