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Oggi vorrei parlarvi di un argomento importante nelle fasi di lavoro per il restyling di un sito web, il redirect delle vecchie pagine.

Quando si progetta un nuovo sito web bisogna seguire un’organizzazione mentale, è indispensabile avere un proprio work flow per non rischiare di fare errori e, soprattutto, per non dimenticarsi qualcosa.

Ogni Web Designer ha il suo modus operandi e conosce tutti i passaggi che vanno fatti praticamente a memoria, purtroppo però ogni tanto capita di fare errori.

E’ capitato anche a me, proprio di fare questo errore di cui ora vi parlo alcuni anni fa, con conseguenze fortunatamente non tragicissime!

Se parliamo di restyling il nuovo sito web al 90% avrà delle url diverse che rimpiazzeranno quelle  del vecchio sito. Cosa succede però se Google indirizza le persone ancora a quelle pagine, avendole già indicizzate? Beh semplice, l’utente atterrerà nella classica pagina di errore 404.

Nulla di grave, direte voi, invece bisogna fare molta attenzione a questo tipo di errori, perché si rischia di perdere traffico potenzialmente fondamentale, dato che le persone stanno cercando una pagina del nostro sito web. Inoltre, se il numero di errori rilevati è alto, questo causerà una penalizzazione con conseguente perdita di ranking.

Il Redirect 301 è uno di quei temi che chi crede che fare SEO sia solamente la parola chiave inserita in YOAST dovrebbe studiare attentamente 😉 ….Ma torniamo a noi!

Cosa fare quindi per evitare che questo accada?

Bisogna dire a Google che quelle vecchie pagine non esistono più e sono state sostituite con quelle nuove, con un semplice redirect 301.

Cos’è il Redirect 301 e come si fa

Detto semplicemente, il redirect 301 è un’informazione che diamo al motore di ricerca, che identifica che una determinata risorsa è stata spostata in modo permanente. Esistono infatti diversi tipi di redirect, che dicono a Google cose diverse, ma dal punto di vista della SEO e del posizionamento a noi interessa il 301.

Come si fa, praticamente, il redirect 301?

Comunemente si può utilizzare il file .htaccess che troverete nella directory del vostro sito. All’interno dovete inserire una semplice riga in cui dite a google che una pagina è stata sostituita con un’altra, in questo modo:

redirect 301 /paginanonattiva.html http://www.tuosito.it/nuovapagina.html

Dove ‘paginanonattiva.html’ sarà la vecchia pagina e ‘http://www.tuosito.it/nuovapagina.html’ sarà il link della nuova pagina.

Fate attenzione che la prima parte non deve contenere il link completo ma solamente il percorso, mentre nella seconda, quella della nuova pagina, dovete inserire tutto il link.

Così facendo, quando un utente cliccherà un risultato inerente il vecchio contenuto verrà automaticamente reindirizzato al nuovo, i che ci permetterà di non perdere traffico e di non avere errori.

Ultima cosa: per vedere gli errori relativi ad un sito è sufficiente accedere a Google Search Console e alla relativa proprietà. E’ utilissimo per poter correggere gli errori che vi siete dimenticati o che vi sono sfuggiti!

Se usate WordPress, c’è un plugin che può aiutarvi: redirection. E’ semplicissimo da utilizzare e vi consente di fare esattamente le stesse operazioni che dovreste scrivere nel file .htaccess, se non siete pratici è un’ottima soluzione!

Oggi la diffusione delle notizie e delle informazioni passa per la maggior parte attraverso il web, l’88% delle persone effettua una ricerca online quando ha bisogno di informazioni.

Quando cerchiamo spiegazioni di qualsiasi tipo, una delle prime cose che facciamo è la ricerca attraverso papà Google. Ciò porta enormi potenzialità alle aziende di tutti i settori che vogliono farsi conoscere online e di divulgare informazioni.

Tutto questo accade anche in campo medico, quella che viene chiamata la Digital Health.
Sì perché con l’avvento delle tecnologie, di internet alla portata di tutti e di dispositivi che ci consentono l’accesso potenzialmente illimitato a informazioni d’ogni genere, è cambiato radicalmente anche il rapporto paziente-medico ed è mutato il modo in cui queste due realtà comunicano.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore settorializzazione della medicina, con la formazione di nuovi medici sempre più specifici che stanno acquisendo un’importanza maggiore rispetto al medico di base, che una volta, mia nonna me lo diceva spesso, sapeva tutto lui. Ora la facile reperibilità delle informazioni online rende le persone autonome, ma non sempre questo è un vantaggio.

digital health: alimentazione

Di questi tempi siamo sicuramente sempre più attenti alla nostra salute, all’alimentazione, alle diete, allo sport, a come poter curare il nostro organismo e prevenire i danni dovuti alla scarsa attenzione nei nostri confronti. Questa nuova abitudine nasce anche dalla società che sta cambiando attorno a noi, si parla sempre più di sport e di prodotti alimentari di qualità, per soddisfare un bisogno che le persone dimostrano come sempre più impellente: il bisogno di una guida. Sì, perché nonostante le miliardi di notizie a cui possiamo attingere online quello che molte volte si fatica a fare è fidarsi di ciò che leggiamo.

Le persone cercano online consigli d’ogni genere e i blog diventano punti di riferimento importanti. I medici trovano nel web un modo per rimanere in contatto con i loro pazienti e riuscire a distinguersi dalla concorrenza.
Eticamente parlando, per chi ha spostato la professione di medico o affini, diffondere conoscenza e fare informazione pulita verso il paziente è uno degli aspetti che spinge molti professionisti a mettersi in gioco con la comunicazione online oggi. Ricevo sempre più richieste da professionisti e aziende di questo settore. E’ ormai evidente come stia cambiando il rapporto che il singolo individuo ha con la medicina, con la salute.

Vi faccio una piccola confessione…
Io stessa mi ritrovo a cercare online i foglietti illustrativi dei farmaci, ad esempio, piuttosto che cercare la scatola, soprattutto perché spesso mi vengono dubbi quando sono fuori casa e in borsa mi trovo solo un blister che non ricordo come va utilizzato! E purtroppo, maledetta me, faccio parte di quel gruppo di persone che chiede a Google quale drammatica nuova malattia ha contratto appena un nuovo sintomo (fosse anche un banale mal di testa) si manifesta in condizioni particolari, cercando disperatamente rimedi anche casalinghi d’ogni genere, incappando sempre in qualche nuova spezia (che ovviamente poi sperimento a cena!)..

digital health

Questo è solo un esempio, il mio esempio, di come il digitale stia “invadendo” la medicina. Non accade solo in negativo, ovviamente. Il web e i dispositivi sono strumenti che portano risvolti più che positivi, ma bisogna usarli correttamente. Sicuramente avrete in famiglia una persona sportiva, se non lo siete voi, che utilizza un app per il tracciamento delle attività motorie, per monitorare le pulsazioni cardiache e dove magari può anche inserire quanta acqua beve, cosa e quanto mangia (..). Questi sono aspetti sicuramente positivi, perché portano gli utilizzatori a fare attenzione alla loro salute.

Ma quindi un medico oggi, come dovrebbe comunicare?

Il piccolo spaccato sociale che ho appena raccontato serve a far capire proprio questo: in un mondo così ricco di informazioni, in cui dal medico ci si va, ma solo dopo aver sviluppato la propria diagnosi attraverso il web, come può un medico cercare di distinguersi e infondere fiducia?

Vi faccio un’altra domanda: se cercando consigli alimentari online, o cercando un rimedio per la tosse, o qualsiasi altro parere medico, trovaste due blog, con due risposte diverse, ma uno dei due appartiene al poliambulatorio della vostra città, dove ciò che leggete è stato scritto da dottori che conoscete (sia di nome, di persona o per passaparola) a chi credereste di più?

Io credo che non sia vero che internet sta distruggendo le piccole realtà, credo che ogni medico, nutrizionista, fisioterapista.. abbiano tutti un valore aggiunto: la loro persona, la loro professionalità, la loro esperienza. Ora però è necessario farsi conoscere online, è necessario essere presenti ed esporsi, parlando apertamente e dando i propri consigli. E’ fondamentale infatti per le aziende che vogliono raggiungere i loro pazienti e per coloro che hanno a cuore la prevenzione e la diffusione delle informazioni, riuscire a far trovare alle persone i loro messaggi.

Che lo vogliamo o no, il primo posto dove cerchiamo è lì, dentro quello schermo. E dobbiamo scremare una moltitudine di informazioni false che ci circondano prima di capire se possiamo fidarci. Per questo sono dell’idea che per i medici sia quasi indispensabile essere online, per trasmettere informazioni vere, credibili e sincere.

Stiamo andando verso lo shop online anche per i farmaci, una realtà pionieristica in Italia ma pur sempre una realtà, che ci fa comprendere come anche nei piccoli paesi sia necessario attuare una nuova politica di comunicazione online non solo per i medici, ma anche per poliambulatori, farmacie, studi nutrizionali, chiunque voglia raggiungere più persone possibili online con informazioni utili alla sua salute.

La prossima settimana parlerò ancora di Digital Health, in particolare del perché bisognerebbe integrare i social media in una strategia di comunicazione digitale per questo settore, nel frattempo fatemi sapere le vostre considerazioni su questo articolo e per qualsiasi domanda scrivetemi: info@chiarasimionato.it.

Progettare un Sito Web è un lavoro che richiede creatività e disciplina allo stesso tempo. E’ un lavoro che diventa incredibilmente stimolante se svolto in team.

Da qualche tempo lavoro con una squadra di professionisti che, devo ammettere, mi stimola e mi fa crescere continuamente.

Si tratta di Labstories, un’agenzia di comunicazione con base a Verona che opera in tutta Italia. Labstories è un progetto diverso dalle classiche Web Agency a cui siamo abituati, è un gruppo di professionisti specializzati con l’obiettivo comune di crescere, dar voce alle proprie idee e raggiungere gli obiettivi dei clienti.

Da poco è stato pubblicato il nuovo sito Web di Zetamedica, uno dei clienti di questa realtà. E’ un sito che ho realizzato per Labstories condividendo idee e lavoro con tutto il team, ve ne parlo in questo articolo che ho scritto per il loro Blog, dateci un’occhiata e fatemi sapere cosa ne pensate!

Progettare un sito web

Dopo tre weekend lunghi, festività e pranzi importanti serve qualche suggerimento per rientrare operativi!

Se anche voi, come me, questa mattina al suono della sveglia avete sperato in un errore.. ecco, questi suggerimenti fanno al caso vostro!

Sono state settimane corte, le festività hanno giocato a favore dei lavoratori che hanno potuto godere di weekend lunghi e giornate in compagnia. Ora però si riprende a pieno regime.. ma siamo davvero rigenerati da queste mini vacanze?

Non so a voi, ma a me spesso capita che queste piccole pause si rivelino più impegnative di una normale settimana lavorativa. Diciamocelo, pranzi, amici, parenti e impegni vari non sono sempre rilassanti, specialmente se si susseguono per tre settimane di fila.

Quindi.. come facciamo a riprendere il lavoro carichi e (magari) felici?

Ecco alcuni suggerimenti per migliorare il rientro al lavoro:

#LA SVEGLIA.
Partiamo subito dall’ostacolo maggiore della giornata: il suono della sveglia.
Non esiste il suono giusto, nonostante ci siano molte applicazioni che oggi aiutano a trovare un suono melodico che accompagni il nostro risveglio e nonostante alcune di queste riescano anche ad individuare la fase del sonno migliore per svegliarci.. non sempre funzionano. Il mio braccio lavora in automatico, senza che il mio cervello se ne renda conto, esce dalle coperte e spegne la sveglia al primo bip. L’unico modo che davvero funziona? Mettere la sveglia lontano dal letto. Per la mia esperienza personale, l’unico sistema che mi consente di non ritardare alla mattina e di svegliarmi al suono della sveglia è proprio quello che mi costringe ad alzarmi per poterla spegnere.

sveglia

#ORGANIZZAZIONE
Consiglio sempre a tutti di spendere alcuni minuti per organizzare la giornata e le cose da fare come prima operazione mattutina. Vi consentirà di essere operativi in velocità e di sapere precisamente come muovervi. Inoltre vi darà degli obiettivi. Organizzazione significa anche capire che, se ho una cena organizzata per le 20.30, al massimo alle 19 devo smettere di lavorare, ad esempio; oppure se ho appuntamento in palestra per le 20.00 e per arrivarci ci impiego mezz’ora di automobile, so che per 19.15 devo essere in macchina (ammesso che io mi sia ricordata di portarmi la borsa..!). Forse questo tipo di consiglio è più utile agli imprenditori, che sono soggetti ad orari variabili e non hanno un orario di lavoro che (dovrebbe) essere regolare.

#LE PAUSE.
L’importanza delle pause è da sempre conosciuta e risaputa, ma soprattutto quando si rientra al lavoro dopo una piccola vacanza imporsi qualche pausa in più del normale può aiutare e migliorare la produttività. Il consiglio è quindi di staccare, dal computer, dalla scrivania o da qualsiasi attività stiate facendo più spesso del solito. Alzatevi, fate due passi e prendete una boccata d’aria, vi aiuterà ad essere più efficienti.

#L’ACQUA.
Non mi metterò a darvi consigli nutrizionali o sulla vostra dieta, ma vorrei che vi fosse chiaro il ruolo dell’acqua, non solo associato all’alimentazione. Bere molta acqua aiuta l’organismo a migliorare i suoi livelli di efficienza, migliora la concentrazione e ci evita qualche emicrania. Inoltre bere molta acqua di ricorda di fare le pause, per bisogni fisici impellenti.

Acqua

#SNACK.
Si sa, sgranocchiare qualcosa durante il lavoro migliora la concentrazione. Lavorando a computer e avendo bisogno delle mani trovo scomodo mangiare lavorando, ma inserisco sempre qualcosa da mangiare durante le mie pause rigenerative. Pensare ad uno snack, un frutto, uno yogurt, qualcosa di leggero, mi consente anche di distrarmi dal lavoro che sto svolgendo e spegnere per un momento il loop delle cose da fare.

L’ultima cosa che mi sento di consigliarvi è di riuscire ad arrivare a casa presto la sera del primo giorno di rientro al lavoro. A casa presto significa cena leggera e a letto presto, così il giorno dopo sarete pronti e freschi come una rosa!

Quando inizio il montaggio di un nuovo sito web normalmente la prima giornata vola in un lampo.

E’ la stessa sensazione di quando devi scartare un regalo, non sai cosa c’è dentro, ma non vedi l’ora di scartarlo, aprilo e iniziare ad usarlo.
La stessa cosa mi capita con i siti web. Il passaggio dalla bozza grafica al reale, mettere a posto i singoli pezzettini per dare forma ad una pagina web dinamica.. ecco, non so spiegarlo ma mi assorbe completamente. E anche se avevo programmato di lavorarci solo alcune ore per dare spazio anche ad altre cose, normalmente mi ruba la giornata intera!

Vi capita mai? Credo sia sinonimo di lavorare con passione.

Qualcuno (Confucio!) diceva:

“trova un lavoro che ami e non dovrai lavorare nemmeno un giorno nella tua vita”

scrivere

Questa però penso sia la difficoltà più grande: trovare il lavoro giusto.

E non è facile. Specialmente oggi, realtà in cui le opportunità normali sono limitate ma fioccano quelle digitali e in continua evoluzione. E’ un mondo in cui è più facile inventarsi un lavoro che trovare un posto di lavoro.
In una realtà così è indispensabile essere intraprendenti, forti, un po’ spericolati forse, ma soprattutto bisogna saper scegliere.

Scegliere cosa vuoi fare.
Scegliere chi vuoi diventare.
E rischiare.

Personalmente so che il cammino è lungo e sono certa che la strada non è dritta ne tantomeno priva di buche, ma con ambizione e determinazione io ho capito di potercela fare, anche se mi ci è voluto qualche anno per capirlo!

Un’aspetto che invece ancora non ho compreso è il valore di questa dedizione. Mi spiego meglio. E’ la cosa giusta farsi prendere dalla novità e buttarsi a capofitto verso un nuovo progetto? Oppure bisognerebbe sempre cercare di mediare tra entusiasmo e razionalità, dosando i tempi nel modo giusto?

..suggerimenti?

Per farvi capire, questa mattina apro il mac, controllo la posta, organizzo la giornata.. poi ricevo l’approvazione della bozza grafica dal cliente: si comincia!

Si tratta di un sito da realizzare in WordPress, sarebbe il restyling di un sito esistente, ma alla fine abbiamo scelto di rifarlo da capo, per una serie di motivi che molti di voi sicuramente possono intuire.

Ore 8.45: “Ok dai, scarico solo il template e mi do un’occhiata veloce alla documentazione, poi organizzo il lavoro per i prossimi giorni in modo da incastrare il tutto..

Ore 12.50: “Cavoli è tardissimo!

E niente, in un attimo senza nemmeno rifletterci ho iniziato a montare l’home page, “solo per orientarmi e capire il funzionamento dei nuovi plug-in“, caricare i dati aziendali e configurare le impostazioni di base, tagliare un pò di foto e sistemare lo slider “giusto per capire come funziona“.. ho dovuto impormi di smettere! 🙂

Certo, passata l’enfasi delle prime ora poi riesco ad essere precisa e organizzata, programma inserito a calendario in modo da incastrare tutti i progetti e si continua il lavoro come da scadenzario.. ma all’inizio è sempre difficile non farsi prendere la mano!

L’importanza dell’usabilità non è certo una novità, ma negli ultimi anni si parla sempre di più della progettazione di siti web basati sull’esperienza utente. Spesso quando le pagine web vengono progettate i designers si concentrano su come secondo loro vengono letti i siti web, ma la verità è che l’utente non legge le pagine web, le scorre. E spesso lo fa molto velocemente.

Dopo aver frequentato il corso di Web Design Strategy di Studio Samo, tenuto dalla docente Carlotta Silvestrin, ho iniziato la lettura di un libro che lei saggiamente consiglia durante il corso: “Don’t make me think” di Steve Krug. Un libro molto interessante, con spunti di riflessioni ed esempi davvero utili per chi lavora nel web. Così mi è venuta la voglia di condividere con voi alcuni consigli estrapolati da questo libro.

 

4 suggerimenti che mettono le basi dell’usabilità e della leggibilità dei contenuti per l’utente

 

#1 Posizioni e Disposizioni.

Nel tempo sono diventate canoniche e per questo riconoscibili alcune posizioni di certi elementi all’interno delle pagine web. E’ bene accettare questo tipo di riconoscibilità e lasciare questi elementi lì dove stanno, ad esempio tutti sappiamo che in alto a sinistra di una pagina troveremo il logo dell’azienda e a destra il menu principale per la navigazione, ecco non complichiamo le cose andando ad esempio, ad invertire le loro posizioni. Inoltre tutti sappiamo che cliccando il logo torniamo sempre all’home page, e questo è un punto fermo che deve rimanere.

E’ buona pratica anche riuscire a disporre gli elementi nella pagina in modo da non creare caos. L’obiettivo è sempre quello di riuscire semplificare la navigazione dell’utente all’interno della nostra pagina, per farlo è importante suddividere la pagina in aree ben definite, che permettano velocemente la comprensione del loro contenuto (ad esempio la sezione “Articoli recenti” dovrebbe avere un suo riquadro con titolo di riferimento, così come dovrebbe essere per tutto il resto del contenuto).

user experience

 

#2 Rendere i link evidenti.

Far si che sia riconoscibile tutto quello che è cliccabile, per rendere la vita più semplice all’utente e per rendere facile il passaggio successivo, cliccare. Attenzione però ad utilizzare per tutto ciò che è cliccabile la stessa formattazione, se scegliete un colore, mantenetelo come riferimento in tutti i link della pagina web.

 

#3 Fare delle scelte.

Nel libro Steve Krug dice:

“Quando costruite delle pagine web, probabilmente è una buona idea partire dal presupposto che tutto è rumore visivo ( l’approccio “presunto colpevole fino a prova contraria”) e che dovete sbarazzarvi di tutto quello che non sta realmente apportando un contributo. Di fronte ad una quantità limitata di tempo e disattenzione, tutto quello che non fa parte della soluzione deve sparire.”

In questa frase si riassume perfettamente il concetto di fare delle scelte: non tutto è importante. O meglio, non tutto può essere importante allo stesso tempo, nello stesso livello. Ci vuole organizzazione e semplicità. E’ inutile riempire una pagina di annunci pubblicitari se questi distolgono l’attenzione da ciò che inseriamo come contenuto in quella pagina, quindi da ciò che vorremmo far leggere. E’ indispensabile decidere quale contenuto inserire e come farlo, per evitare che il nostro lettore esca di corsa dalla nostra pagina web in preda ad un attacco di nervosismo epilettico.

 

#4 Attenzione al testo.

Quando si scrive per il web bisogna considerare che il lettore medio ha una soglia di attenzione molto bassa e (anche se non sempre è giustificato) è sempre di fretta.

Quindi come possiamo fare in modo di catturare la sua attenzione?

Utilizzando qualche accorgimento nella formattazione del testo.

•    Innanzi tutto è bene utilizzare molti, anzi moltissimi titoli. Servono a far capire velocemente di cosa si parla in quel paragrafo e di conseguenza se l’utente interessa o se può scorrere fino al prossimo. Inoltre introducono argomenti specifici, come fossero un indici sviluppato lungo la pagina. Vanno formattati correttamente, dando le giuste dimensioni a titoli di maggiore importanza rispetto ad altri e tenendoli vicini al paragrafo di riferimento.

•    E’ bene mantenere i paragrafi brevi, per non scoraggiare il lettore medio in partenza. Vanno bene anche paragrafi di una sola frase, devono esprimere un concetto, certo, ma in questo mondo è bene essere sintetici e diretti.

•    Gli elenchi puntati sono un ottimo aiuto per mantenere l’attenzione di chi legge ed evitare che scorra il nostro testo senza prestargli attenzione. Steve Krug consiglia di pensare in questo modo: quasi tutto quello che può essere un elenco puntato, probabilmente dovrebbe esserlo.

•     Evidenziare i termini chiave è fondamentale. Quando si scorre rapidamente una pagina o un articolo per lo più si cercano parole chiave inerenti all’argomento, se queste sono messe in evidenza rendiamo più facile la vita del lettore.

writing

In conclusione possiamo dire che è buona norma tenere sempre a mente l’utente tipo del nostro sito e del nostro blog, il nostro focus deve essere rendergli la comprensione dei contenuti il piùfacile e il più veloce possibile. Già questi suggerimenti possono far riflettere nella costruzione di un articolo o di una pagina web, nei prossimi post di riporterò altri suggerimenti su come migliorare l’esperienza utente e sulla scrittura per il web, nel frattempo fatemi sapere le vostre opinioni!

Parlare di Web Design e di User Experience è uno dei miei argomenti preferiti, ma non sono certo la sola ad averne capito l’importanza. Oggi vorrei farvi leggere un articolo interessante, scritto da Giulia, mia sorella, una copywriter molto attenta. Si intitola “6 principi fondamentali per un sito web efficace” e fornisce degli ottimi spunti su gerarchie, colori e usabilità.

Ho la fortuna di condividere la mia passione per il digitale con Giulia e negli ultimi anni abbiamo iniziato a lavorare assieme molto più frequentemente di quanto avremmo mai pensato di fare! Siamo due caratteri completamente diversi e ci siamo scontrate molto in passato, probabilmente chi ha una sorella può capire! Riuscire a superare le difficoltà ci ha rese unite, e il lavoro sta solidificando la stima reciproca che ci spinge ad avvalerci l’una della consulenza continua dell’altra. Vi è mai capitato di trovare nell’ultima persona che avreste contattato in passato, la prima a cui in realtà ora vi rivolgete per un consiglio? Un bellissimo e super positivo cambiamento!

Sorelle

Vi racconterò ancora di cosa facciamo assieme, sto anche pensando di scrivere un articolo su “come lavorare in famiglia”, se esistesse una guida utile io la leggerei volentier! Mi raccomando, fatemi sapere cosa pensate del suo articolo e soprattutto se avete esperienze di business in famiglia.. mandatemi i vostri consigli!…

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